Abuso di Potere
Palermo, un giorno
qualunque, come tanti fino alle 18 circa quando è diventato improvvisamente una
giornata particolare. La giornata del mio incontro con il vigile “bastardo”.
I fatti: Percorro con la
mia auto via Belgio, proveniente dall’incrocio con via Strasburgo, in direzione
svincolo/cavalcavia per l’autostrada. Traffico lentissimo, intenso, a
singhiozzo, più del solito, perché, poi si scoprirà, che c’è un vigile a
“dirigerlo”.
Appena superata via
Lussemburgo adocchio l’insegna di un negozio di ferramenta, ricordo che devo
fare un rapido acquisto e decido improvvisamente di fermarmi (ahimè!) perché
vedo uno spazio possibile di fianco al marciapiede.
Parcheggio quindi, (non
in seconda o terza fila come ormai è la prassi a Palermo) accodandomi ad altre
auto in sosta (che scoprirò in seguito, tutte in zona rimozione) in uno spazio
alla fine del marciapiede ad angolo con la via Lussemburgo, che è a senso unico
da via Belgio, quindi la mia auto non può dare alcun fastidio se non due ruote
appena appena sulle strisce pedonali.
Un’inezia, per le regole flessibili di questa città levantina. Valutato quindi, com’è mia abitudine, di non arrecare alcun intralcio al traffico, (spesso per non voler parcheggiare in seconda fila mi faccio giri su giri pur di trovare un posto decente, ma questo nessuno lo sa!) scendo dall’auto e mi avvio verso il negozio.
Un’inezia, per le regole flessibili di questa città levantina. Valutato quindi, com’è mia abitudine, di non arrecare alcun intralcio al traffico, (spesso per non voler parcheggiare in seconda fila mi faccio giri su giri pur di trovare un posto decente, ma questo nessuno lo sa!) scendo dall’auto e mi avvio verso il negozio.
A questo punto comincia
il dramma kafkiano o la sceneggiata napoletana, secondo i punti di vista.
Il vigile, che avevo
intravisto in mezzo al traffico e che mi aveva fatto esclamare
fra me e me: “Ah ecco perché c’è sto pò’
pò di casino!”
improvvisamente, repentino come un falco, abbandona il suo posto e gridando,
non si sa bene a chi: -E’ SUA QUELL’AUTO!!!!-
si muove, così mi avvisano poi alcune persone davanti al negozio, perché io
ignaro non mi ero accorto di nulla, in
direzione appunto della mia auto.
Finalmente, compresa la gravità della situazione mi precipito verso il solerte Tutore In Divisa, che mi accorgo essere incredibilmente capellone, quindi penso “Uno con cui si potrà ragionare” e gli chiedo con molta tranquillità: -Scusi ma lei ce l’ha con la mia auto?-
Quello per tutta risposta mentre già sta scrivendo sul suo modulo giallo: - Non lo vede?-
-Sì che lo vedo, appunto
…perché ? Non è che sia messa così male…-
Finalmente, compresa la gravità della situazione mi precipito verso il solerte Tutore In Divisa, che mi accorgo essere incredibilmente capellone, quindi penso “Uno con cui si potrà ragionare” e gli chiedo con molta tranquillità: -Scusi ma lei ce l’ha con la mia auto?-
Quello per tutta risposta mentre già sta scrivendo sul suo modulo giallo: - Non lo vede?-
Capelli fluenti, occhi
fissi sul foglietto, penna che sta trascrivendo il numero di targa, mi sibila
un:
-Ah no?- poi sempre
senza guardarmi: -Io l’ho chiamata più di una volta e lei non mi ha neppure
risposto, ora le faccio la multa!-
Allibito, sinceramente allibito, cerco di giustificarmi: -Ma… io non avevo capito che si rivolgesse a me. Non mi sembrava di aver parcheggiato tanto male…- Sorrido nervosamente, ma sono calmo, educato, paziente. Il solerte tutore non replica.
-Scusi, abbia pazienza, possiamo ragionare un attimo…se vuole la sposto..anche se mi sembra non intralci niente, per pochi minuti poi..-
Allibito, sinceramente allibito, cerco di giustificarmi: -Ma… io non avevo capito che si rivolgesse a me. Non mi sembrava di aver parcheggiato tanto male…- Sorrido nervosamente, ma sono calmo, educato, paziente. Il solerte tutore non replica.
-Scusi, abbia pazienza, possiamo ragionare un attimo…se vuole la sposto..anche se mi sembra non intralci niente, per pochi minuti poi..-
-Ormai…- Si limita a
dire con, mi sembra, un sottile ghigno e gli occhi sempre fissi sul foglietto,
che poi stacca e senza neanche darmelo lo mette direttamente sotto il tergicristallo del lunotto
posteriore.
Poi come se niente fosse, soddisfatto come una iena si avvia di nuovo verso il centro dell’incrocio. Io sempre più allibito e sull’orlo di un’incipiente incazzatura, lo seguo mentre cerco di tenere il tono della voce moderato.
-Ma scusi, mi ha fatto la multa così, senza darmi la possibilità di …ragionare..-
Poi come se niente fosse, soddisfatto come una iena si avvia di nuovo verso il centro dell’incrocio. Io sempre più allibito e sull’orlo di un’incipiente incazzatura, lo seguo mentre cerco di tenere il tono della voce moderato.
-Ma scusi, mi ha fatto la multa così, senza darmi la possibilità di …ragionare..-
L’individuo si rivela
assolutamente MONOLITICO, totalmente impermeabile a ogni tentativo di
ragionamento. Alla faccia dei capelli lunghi!
-Si allontani, vada sul marciapiede!- mi dice con voce sostenuta, per la prima volta guardandomi, anche se di sbieco.
-Si allontani, vada sul marciapiede!- mi dice con voce sostenuta, per la prima volta guardandomi, anche se di sbieco.
-Senta, ma vuole ragionare un attimo, che
fastidio dà l’auto là.. per pochi minuti.. devo fare solo un acquisto..
velocissimo…-io non demordo, ormai l’incazzatura è arrivata e sono lanciato
verso uno stato furibondo di “non conciliazione.”
-LE HO DETTO DI SPOSTARSI!- Si mette a gridare senza pudore mentre gesticola in mezzo al traffico, grottesco pupazzo.
-LE HO DETTO DI SPOSTARSI!- Si mette a gridare senza pudore mentre gesticola in mezzo al traffico, grottesco pupazzo.
-MA NON PUO’COMPORTARSI
COSI’! Vuole ragionare un momento con me… se è in grado di ragionare…- Ormai è
ira che sta montando pericolosamente.
-COS’HA DETTO? Se ne vada che è meglio!- Faccia livida, tutt’altro che incline alla bonarietà. Una brutta faccia, butterata, da magnaccia.
-COS’HA DETTO? Se ne vada che è meglio!- Faccia livida, tutt’altro che incline alla bonarietà. Una brutta faccia, butterata, da magnaccia.
-Ah! Sì, ALLORA VOGLIO
SAPERE IL SUO NOME!- Agitando il foglietto della multa, ormai siamo alla sfida
aperta, non ci sono più spazi di trattativa, raddrizzo le spalle, cerco di
assumere un atteggiamento fiero: -NOME COGNOME, MATRICOLA TUTTO!- Pensando di
potermi così accontentare, in modo idiota, di questa minima rivalsa, che mi permetta di conoscere il suo nome, che già mi
appresto a odiare spudoratamente.....
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