giovedì 15 ottobre 2020

Segue da "Miscellanea" (21)

                   Il grande Sogno

 -Fermatela! Non deve uscire!- Il grido concitato e rabbioso scoppia alle sue spalle quando ormai ha oltrepassato quasi completamente la FasciadiControllo. Ancora pochi metri saltando su quel terreno plastificato irto di sensori invisibili che Lei può annullare grazie al LaserDetector, la grande invenzione di Matheus, e finalmente è Fuori nel GrandeVuoto, nella LuceNaturale, tante volte invocata e immaginata.
L’aria intorno, fresca frizzante, è azzurrognola e l’avvolge tutta con una sensazione nuova, mai provata. Si ferma, improvvisamente conscia della sua grande impresa, si volta e vede alle sue spalle l’enorme mole della città, della sua GrandeCappadiProtezione che la isola da tutto il resto, ma che ormai non la riguarda più.
Ora è nell’altro mondo, nella ParteProibita, la cosiddetta TerradiNessuno, di cui hanno così tanto parlato e fantasticato Lei e il suo GruppodiStudio.
”Ormai il dado è tratto” pensa, utilizzando l’espressione antica trovata nella StoriaAntePrimoMillennio, tutto quello che ha scoperto e immaginato finalmente troverà una conferma, un riscontro. Si sente fremere d’eccitazione e di determinazione.

Lei così precisa e scrupolosa nelle sue ricerche, così avida di scoperte eccezionali, intuisce di essere alle soglie di un’avventura assai ardita, senza la più pallida idea di come possa finire, con il rischio che potrebbe essere addirittura senza ritorno. Ma sa che un’altra occasione difficilmente potrebbe ancora capitarle.
Quando Matheus le aveva confidato il risultato dei suoi esperimenti e la quasi certa efficacia del suo Detector aRaggiLaser per neutralizzare i sensori invisibili, si era immediatamente offerta di accompagnarlo nei suoi tentativi di verifica. Poi il tremendo incidente che l’aveva colpito determinando la sua impossibilità a continuare gli esperimenti, quindi la sua decisione a proseguire da sola, caparbia e risoluta fino all’incoscienza; e ora, finalmente il premio alla sua tenacia.
Non appena si è resa conto, infatti, avvicinandosi alla FasciadiControllo, dell’efficacia del Detector ha deciso senza indugi di lanciarsi nel varco spalancato che la proietta al di là del conosciuto. Infinite volte, nelle riunioni, avevano discusso sulla fattibilità dell’Impresa, ormai la chiamavano semplicemente così, avevano vagliato le opportunità di superare il limite invalicabile, che a memoria d’uomo non era mai riuscito a nessuno, chiunque ci aveva provato era sempre stato scoperto e poi punito, anche con l’Eliminazione. Poi, la realizzazione del Detector e la verifica della sua efficacia aveva avvicinato notevolmente il pensiero di tutti all’idea di farcela, e la più determinata era stata sempre Lei. Tutti i ma e le perplessità non sono stati sufficienti a farla desistere dal suo proposito; è diventata una fissazione, spesso avvalorata dal Sogno ricorrente, e deve assolutamente scoprire se tutto quello che ha trovato nei FilesPrimitivi abbia un minimo d’attendibilità.
Ora che incredibilmente è Fuori, dove, secondo lo studio dei Files erano avvenuti, (o continuavano ad avvenire?) quei fatti incomprensibili, finalmente potrà appurare in qualche modo la Verità. E’ sola ormai, con la sua voglia assatanata di verifica, anche per smentire tutte le false teorie del Potere e con il solo conforto del Sogno che le ha indicato il cammino.
Ed ecco, il primo elemento della Visione: Un immenso prato verde, d’erba fresca tenera, non sintetica, ”Si spezza…si strappa dalla base…è viva?” Indugia davanti al suo interrogativo, si siede in mezzo a quel verde frusciante, sente improvvisamente caldo, molto caldo, deve togliersi la DermoTuta che mai, prima d’ora le aveva dato tanto fastidio, si spoglia, rimane nuda come se fosse in un BoxWash, e avverte una strana sensazione sulla pelle, come di una carezza umida.
Sono quei fili lunghi e flessibili che si strusciano contro il suo corpo, che l’avvolgono con un fremito sconosciuto. Un contatto morbido le titilla dolcemente la sensibilità dei piedi, fra quei fili d’erba spuntano pianticelle con rametti che sembrano dita, avverte la sensazione come di una mano che le afferra le caviglie, di più mani che salgono con una carezza decisa lungo i polpacci, lungo le gambe. E’ come un curioso pizzicore elettrico che sale lentamente, l’avvolge con un’invisibile pressione, solletica delicatamente l’articolazione delle ginocchia e poi s‘insinua audace tra la leggera peluria là in mezzo alle cosce.
Sta provando sensazioni nuove, mai si era sentita così eccitata, neppure quando Matheus riusciva a dare il meglio di sé nella HardCabine. E’ turbata, sente il suo corpo abbandonarsi a quel piacere che dolcemente cresce e la pervade tutta, ma, improvvisamente, ritrova qualcosa del Sogno: Sa che deve riuscire a sottrarsi perchè la Visione indicava uno stato destinato a restare incompiuto, uno stato di piacere insoddisfatto; e Lei teme quel momento. Ha paura che si ripeta anche qui ciò che le è accaduto troppe volte, ed ecco, infatti, che lentamente le pianticine cominciano a spegnersi e ad afflosciarsi per rimanere tutte accartocciate e inerti come stupidi fantasmi.
Rimane un attimo scomposta e interdetta a meditare sul nervosismo di cui si sente preda come un’amante insoddisfatta poi, rammentando che il Sogno le ha promesso ben altro, si alza decisa a proseguire. “Non posso fermarmi alle prime impressioni negative” si dice risoluta, mentre scuote i lunghi capelli che niente e nessuno è mai riuscito a farle tagliare e di cui ora per la prima volta ne percepisce veramente l’identità orgogliosa. Riprende a camminare, ed ecco comincia a udire una voce lontana, sembra un canto melodioso dal quale si sente fortemente attratta. Il paesaggio è cambiato, alti alberi le si parano dinnanzi ed ora che corre, quasi vola rasentando il suolo, a velocità sempre maggiore, sospinta da una forza invisibile verso quel canto  (“Come quell’Ulisse dalle sirene”pensa), riesce a scansarli solo all’ultimo momento.
Alcuni hanno poderose radici esterne che formano come dei labirinti, altri presentano rigogliose fronde multicolori, altri ancora con fusti altissimi e rami obliqui sembrano uniti come in una catena. Sono tutti molto particolari per Lei che conosce solo quelli sintetici, realizzabili in forme e fogge a piacere, e che ora si rende pienamente conto di quanto siano falsi e banali. Oltre quella moltitudine di piante si aprono ampi spazi di terreno, coperto qua e là, da fiori multicolori e da alte spighe gialle, e in mezzo vede muoversi tranquillamente, liberi, vari animali.
Alcuni li conosce solo attraverso le Effigi sulle confezioni delle Cibarie, (che devono indicare con precisione come sono prodotte), e nel caso di animali, si sapeva della loro esistenza ma chiusi nelle BatterieAsetticheProduttive, accessibili solo a pochi addetti. Ora invece li vede proprio da vicino: Quelle enormi Bovine che con il muso contro il suolo sembra che stiano mangiando erba e piante.
Anche di questo aveva trovato tracce nei documenti: Che una volta erano esistite le Fattorie, dove gli uomini vivevano per curare gli animali dai quali ricavavano prodotti naturali quali latte, uova e di cui pare mangiassero addirittura la loro stessa carne dopo averli ammazzati.
Viene distratta dai suoi pensieri da un improvviso lampo di luce, accecante, al quale segue un rombo cupo che rintrona nell’aria a più riprese, ed ecco, incredibile, dall’alto cadono infinite gocce d’acqua, (“la Pioggia”, si trova a definire con stupore) mentre il suo corpo nudo va bagnandosi, anche senza essere in un BoxWash. Allora avverte un brivido di freddo e ripensa pentita alla DermoTuta che ha abbandonato, chissà dove.....

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