venerdì 16 ottobre 2020

Segue da "Miscellanea" (22)

 Si guarda in giro, aguzzando la vista per trovare qualche soluzione e a un tratto vede qualcosa di simile a una Hause, ma stranissima. Si avvicina e nota che è di forma quadrata senza tetto a cupola, non ha le pareti lisce e lucide e non è metallica, ma al tatto risulta ruvida e piena d’asperità. Entra, attraverso un vano privo di pannelli di chiusura, e si trova in una camera quadrata con molti oggetti sconosciuti che sporgono dalle pareti, senza che siano incassati dentro e neppure protetti da PlastoSchermi. Addirittura si possono subito toccare!
Vede strane cose ammucchiate lì dentro, poi è attratta da un PianoDisco che sta appoggiato a quattro gambe direttamente sul pavimento e le sovviene un nome che aveva memorizzato nelle sue ricerche: Tavolo, sul quale anticamente gli uomini facevano di tutto, come mangiare leggere scrivere. Fantastico! I suoi studi e la sua memoria trovano una puntuale conferma, lì nel MondoProibito, come se quel modo di vivere fosse ancora in uso.

Curiosando intorno, scopre ancora oggetti e risposte alle domande che si è posta molte volte. Trova anche una sorta di CopriTuta di pelle pelosa, con peli lunghi e chiari, che s’infila addosso accorgendosi quasi subito di quanto tenga caldo, poi riprende a udire il canto melodioso, che finito il rumore picchiettante della pioggia è tornato a farsi sentire nitidamente. Esce nell’aria tersa, coperta per metà dallo strano indumento e, di nuovo “rapita” inesorabilmente da quel suono, si lancia in una folle corsa nella direzione da cui proviene.
A un tratto le sembra di scorgere in lontananza la figura di un uomo, o qualcosa che gli assomiglia, coperto da indumenti come quello che indossa anche Lei, che lo fa sembrare simile a un animale. La figura corre veloce e scompare presto alla sua vista in mezzo a una gran quantità d’alberi, molto vicini (“un bosco”, realizza, ma non ricorda di avere avuto questa Visione).  Le sembra una novità assoluta, rispetto ai riferimenti del Sogno, ma poiché la figura correva nella sua stessa direzione: “Chissà forse potrei ritrovarla” si dice con la sensazione di un presentimento.
Più s’avvicina alla fonte del canto, più si sente preda di quella malìa, e aumenta la sua eccitazione, diversa da quella provata prima, meno violenta ma in continua ascesa; la penetra nei pori e insieme alle visioni-guida le dà la certezza di un imminente grande avvenimento.
Ora percorre una bianca strada sinuosa che attraversa paesaggi sempre diversi, a ogni curva si aprono alla sua vista immagini fantastiche, alcune già viste nel Sogno, altre nuove, inaspettate: Oasi di verde intenso, giardini sfumati di mille colori, specchi d’acqua argentati, filari di piante fiorite. Il canto è sempre più nitido, più vicino, sembra proprio di una voce umana ma è inintelligibile, non  riesce a decifrare le parole.
D’improvviso, il colore azzurrognolo dell’aria intorno si tramuta in una delicata fantasia di rosa e arancio e insieme al canto ode altri suoni, di diverse tonalità, e ancora una volta le viene in aiuto la sua prodigiosa capacità di memorizzare tutto ciò che ha appreso, registrandolo con precisi riferimenti (“Deve trattarsi del famoso cinguettio degli uccellipensa).
Si ferma in ascolto, il cuore le batte forte, si sente pervasa da quell’atmosfera musicale, senza dubbio deve essere entrata nell’AreaArmonica, tanto citata nelle antiche documentazioni, ma che il VerticediCultura ne ha sempre negata l’esistenza. NozioniProibite, le hanno sempre detto, archiviate nei FilesPrimitivi come testimonianze di fantasie letterarie e niente più.
Ma Lei, appassionandosi ai suoi studi e alle sue ricerche, aveva finito per capire che si trattava di brandelli di Verità che loro vogliono nascondere e cancellare, e ora ne ha sempre di più la conferma.
Da sotto i suoi piedi viene un continuo ronzio e ricomincia ad avvertire una sensazione di contatto frusciante. Si trova ora immersa in un tappeto di muschio rosato, qua e là spuntano cespugli con foglioline rosse che sembrano animate. Ne sente la vellicante carezza sulla pelle nuda dei piedi e delle gambe, e di nuovo come già era avvenuto si sente pervadere da intensi fremiti di piacere. Si accorge di avere le guance infuocate, come quando da ragazzina aveva dovuto affrontare il GiudizioComplessivo, ma ora è un’eccitazione erotica e non un nervosismo di paura a dominarla.
Sente l’impulso di sdraiarsi, di liberarsi d’ogni indumento, di rimanere con il corpo temerariamente nudo, esposto, e come appoggia le ginocchia sul muschio il sangue prende a scorrerle velocemente nelle vene e si sente ghermire da mille abbracci: Ogni parte del suo corpo, è esplorata, graffiata, punta ma non prova dolore. E’ un continuo totale solletico, intimo, profondo, piacevolissimo.
Si getta in preda a una pazza smania in mezzo alle macchie rosarancio e si lascia avviluppare dalle foglioline animate, girandosi continuamente su se stessa per offrirsi completamente a quel piacere intenso, si strofina mugulando i capezzoli induriti contro i minuscoli rametti, sente il godimento espandersi in tutto il suo corpo.
Non ode più cantare fuori, lontano; ora le sgorga direttamente dentro una musica struggente ed è immersa in una luce vivida abbagliante che non le permette di vedere i contorni delle cose intorno. Si sente completamente in balìa di quelle sensazioni, è dimentica delle umane percezioni, avverte come un graduale cambiamento del suo essere, percepisce un nuovo ritmo delle proprie pulsazioni.
Una colonna di fuoco le brucia la schiena mentre presenze tattili la frugano ovunque, cercano in profondità senza alcun ritegno. A un tratto una grande ombra la copre, ed ecco le sembra d’intravedere i contorni di una figura umana sopra di lei. Ha l’impressione di essere stretta in un abbraccio forte, di essere schiacciata da un peso caldo. Comprende che sta arrivando all’atto conclusivo, quello stesso troppe volte solo sfiorato, senza averlo mai realmente assaporato, che ora attende e invoca con una smania sconosciuta.
E’ sdraiata su quel soffice animato tappeto, sollecitata fino a un punto mai prima raggiunto, a un culmine solo fantasticato, quando infine la catarsi si compie: Ed è una penetrazione acuta ma dolcissima, intima che le strappa grida rauche e la fa esplodere in ondate di piacere sconvolgente.
Così anche l’ultima Visione del Sogno si è avverata, ha raggiunto la méta del suo Viaggio, ha trovato la Verità, la sua verità di donna. Per la prima volta nella vita ha provato ciò che una SocietàAsettica di un FuturoNonAuspicabile le ha negato: l’Orgasmo.

 

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