martedì 13 ottobre 2020

Segue da "Miscellanea" (20)

 -Allora le devo fare il verbale.. un momento che chiamo il collega..- E si attacca al telefono portatile in dotazione per ben altri scopi, più seri.
-Si sposti sul marciapiede. Ora che viene il mio collega l’accontento subito- Faccia sempre più odiosa, sorrisino a mezze labbra, sotto quella cascata di capelli mal portati.

-Ma… una volta, ai miei tempi, portare i capelli lunghi era sinonimo di apertura mentale, di anticonformismo... Comincio ad argomentare a voce alta “Ma questo qui è uno stronzo incredibile..cose da pazzi.”
 
Intanto ritorno verso il negozio dove fuori si è radunato un gruppetto di persone che sta commentando quanto succede. Con le mani unite vado facendo gesti a significare mute domande, a chiedere possibili spiegazioni.
Qualcuno dice: -Quello è proprio una bestia!- Un altro mi apostrofa teneramente: -E’ andato a incocciare in uno difficile. Quello è sempre così. Non c’è niente da fare, questa poi è tutta zona rimozione.-

-Ma lo vedete che assurdità Non dà alcun fastidio la macchina messa là! Per un attimo.. in una città dove si parcheggia da schifo..dove ognuno fa quello che vuole- Mentre mi affanno a cercare un po’ di comprensione mi avvisano che il mio uomo, ottenuto il cambio da un collega, si sta avvicinando di nuovo alla mia auto.
-Allora, favorisca Patente Libretto e Assicurazione!- Mi apostrofa imperioso con sempre la stessa faccia di culo.  
-Addirittura, e perché?- Di nuovo sinceramente sorpreso.
-Se le devo fare il Verbale mi deve favorire Patente Libretto e Assicurazione- Stavolta il mezzo sorriso è diventato intero e la faccia è da fetente carogna. Ora i capelli lunghi mi sembrano pure ingrasciati, molto zozzi. Provvedo a dargli i documenti e mentre lui li esamina non posso esimermi dal dire:
-Mi spiace per lei ma non troverà nulla cui attaccarsi, sono perfettamente in regola- Poi non riuscendo a frenare il moto d’ira
-Se c’è qualcosa d’irregolare è proprio lei e il suo assurdo comportamento provocatorio-
-Stia attento a quello che dice!- Questa volta perdendo il suo aplomb e guardandomi fisso negli occhi.
-Perchè che fa, mi porta in galera per Vilipendio? con un
sorrisino sardonico -Non basta indossare una divisa per fare il prepotente. Voi dovreste essere più elastici e non esasperare il cittadino!- Così dicendo, a voce sempre più alta, drammatizzando, mi rivolgo ai passanti e alle auto che scorrono di fianco. Molti guardano incuriositi, alcuni scrollano il capo, altri sembrano giustamente indignati, chissà forse silenziosamente parteggiano per me, povero cristo sotto la mannaia del famigerato inflessibile castigatore di turno. Il quale dal canto suo, tutto preso a compilare l’impegnativo verbale, ogni tanto mi grida.
-LA SMETTA DI GESTICOLARE!- -IO GESTICOLO QUANTO MI PARE! Lei continui a fare il Suo Dovere, del resto io ho commesso una gravissima infrazione. GUARDATE! GUARDATE! COME HO PARCHEGGIATO!- Poi colpito da un’improvvisa folgorazione.
-E QUELLE AUTO QUI DAVANTI NON SONO TUTTE IN ZONA RIMOZIONE! QUESTE PERCHE’ NON LE MULTA?-
-Lei non si preoccupi degli altri!-
Sempre più esasperato, sempre più gesticolando, sempre più rivolto al pubblico: -CERTO! IO DEVO ESSERE STANGATO! PERCHE’ NON VA A DARE LA MULTA A TUTTI QUELLI CHE LASCIANO LE AUTO IN TRE QUATTRO FILE CREANDO INGORGHI SPAVENTOSI?!-
-La smetta di gridare, non vede che è ridicolo, che fa ridere tutti?-Ha pure il coraggio di fare lo spiritoso!

-Se c’è qualcuno che fa ridere qua, è proprio lei! O meglio che fa PIANGERE!-

A questo punto, lo ammetto, sono veramente fuori dalla graziadidio, quasi mi si strozza la voce in gola mentre rivolto alla strada, abbassando comunque il tono, apostrofo una signora che mi guarda attraverso il finestrino di un’auto, con atteggiamento di comprensione:
-Ha visto che roba! Mi sta multando per questo parcheggio. Non è una carognata?!-
Inopinatamente la signora abbassa il finestrino e mi grida:
-Faccia ricorso! E’ abuso di potere!- Chissà forse è avvocato o è solo intelligente.
-Ha visto, ha visto che mi danno ragione!- Trionfante verso l’odiato nemico.

Per tutta risposta un sorriso bieco che testimonia la carognaggine insita nel DNA dell’individuo. Certamente è un tipo frustrato, magari perché si ostina a portare i capelli lunghi, che gli stanno malissimo e che a detta di suoi colleghi (lo appurerò in seguito) gli danno quell’aspetto da magnaccia. Forse ha problemi sessuali e quasi certamente soffrirà di emorroidi. Ma non ha la mia comprensione! Anzi, imbeccato dalla signora caritatevole mi scoppia nel cervello quell’espressione: Abuso di potere! Abuso di potere…ABUSO DI POTERE!..
-Ecco un tipico caso di ABUSO DI POTERE! – Comincio a martellare l’aria intorno con questa esclamazione. Sacrosanta verità, lampante per tutti, meno che per lui che sta ancora componendo il verbale, unica opera d’ingegno che gli sia concessa. A un tratto mi squilla il cellulare, un amico: -Ciao.. sì sono incazzatissimo c’è un bastardo carogna faccia di culo fetente cornuto che mi sta facendo la mul…-
-COME HA DETTO? L’ULTIMA PAROLA NON L’HO CAPITA BENE! GUARDI CHE LEI STA RISCHIANDO MOLTO- Ora è lui a essere alterato.
-A LEI NON DEVE IMPORTARE QUELLO CHE DICO. STO PARLANDO CON UN MIO AMICO!- Forse dovrei ripetergliele tutte, sottolineate, ma decido di graziarlo e mi limito a dirgli scandendo bene le parole: -Siccome io di lei ho la peggiore opinione che un uomo possa avere di un suo simile, e poiché ancora c’è in questo Paese la libertà di opinione, fin che dura, io sono libero di dire a un mio amico attraverso il cellulare tutto quello che appunto penso di un elemento come lei-
Ricordo sempre con piacere la sua faccia finalmente espressiva: Sbigottita, e addirittura stravolta quando salendo in auto, piantandolo là con il suo inutile verbale gli rifilai il colpo di grazia, magra consolazione per un infausto incontro: -S’informi, se non lo sa CELLULAR NON PORTA PEGNO!-

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento